mercoledì 2 luglio 2014

Non c'è due senza genesi

Questa è la storia di come muoiono gli Hemingway e non ha inizio con Ernest.
Quando il 2 luglio di cinquantatré anni fa Ernest si spara in bocca suo padre Clarence lo ha già fatto trentatré anni prima.
Anche Leicester, l'altro Hemingway scrittore e fratello, nel 1982 si spara in testa.

Suicida è anche la sorella Marcelline.

Nel trentacinquesimo anniversario della morte di Ernest, il 2 luglio 1996, sua nipote, l'attrice Margaux Hemingway - figlia del primogenito Bumby, campione di pesca e alcolista - si suicida in un appartamento di Santa Monica.
Sei anni prima, intervistata da Playboy, diceva: l'avventura mi eccita ma a volte la strada per percorrerla ha degli intralci. Se si sopravvive si diventa più duri. Il mondo è pieno di gente perbene ma la vita spezza tutti imparzialmente e quelli che sopravvivono sono più forti soprattutto nei punti in cui sono stati feriti.

Lo scorso anno sua sorella Mariel ha girato Running from Crazy, un documentario sul suicidio.

Anche se non è un Hemingway, suicida è pure il loro nonno materno.

Nel 2007 John Hemingway, l'altro nipote di Ernest, ha pubblicato Strange Tribe: A Family Memoir, un libro di ricordi sul rapporto fra il proprio padre Gregory e il nonno Ernest.
Gregory era il secondogenito dello scrittore e morì d'attacco cardiaco in un carcere di Miami, solo, arrestato per crisi maniaco-depressive.
Morì il giorno dell'anniversario della morte di sua mamma.
Anni prima si era fatto operare per diventare donna.
Il giorno in cui Ernest lo scoprì con degli abiti femminili addosso gli disse tu e io veniamo da una tribù molto strana. E basta.

Anche Ernest veniva vestito dalla madre come una bambina, da piccolo. Poi il padre gli aveva messo in mano un fucile.
Nel romanzo I giardini dell'Eden, pubblicato postumo e censurato, Hemingway scrive del labile confine di genere, che infatti non è una cosa semplice.

Il mito del macho che lo circonda non è che la metà della storia.

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